Recensione: Vespertine di Margaret Rogerson 

Vespertine di Margaret Rogerson è un fantasy edito dalla Mondadori.

“Stupido? Se c’è una cosa su cui posso sempre fare affidamento è la rassicurante stupidità umana. Se dai alla tua specie un secolo o due, la vedrai ripetere allegramente gli stessi identici errori che solo qualche generazione prima l’avevano quasi spazzata via. Quegli spiriti sapevano di Magia Antica: non so altro. Quello che farai di questa informazione è affar tuo.”

Artemisia è una novizia che vuole diventare una Suora Grigia, una monaca addetta alla preparazione dei corpi dei defunti per evitare che le loro anime diventino degli spiriti malvagi assetati di vendetta.

La ragazza preferisce di gran lunga avere a che fare più con i morti che con i vivi. Non le piace che le facciano domande sul suo tragico passato: da bambina è stata posseduta da uno spirito violento, fu salvata dalle suore ma solo dopo che tutta la sua famiglia morì in circostanze misteriose, lasciando Artemisia fisicamente sfregiata e il resto della sua comunità a incolparla della loro morte.

Loraille è gestita da un ordine religioso che adora la Signora e le sue sette sante, donne che sconfissero i Redivivi, i più forti tra gli spiriti, e che imbrigliarono il loro potere nelle reliquie. Inoltre, tutti coloro che sono dotati della Vista possono essere posseduti da questi esseri ultraterreni e per cercare di evitarlo devono vivere nella protezione dei conventi, dell’incenso e dei pugnali sacri e nello stesso tempo devono vegliare sul resto della popolazione. 

Il destino ha altri piani per Artemisia e quando il convento viene attaccato da un esercito di uomini posseduti, li combatte risvegliando un antico spirito, intrappolato nella reliquia di Santa Eugenia che le entra nella mente. 

Lei però è forte, sia nel fisico che nell’anima, e riesce a controllare l’enorme potere del redivivo. Nel loro viaggio attraverso Loraille il loro rapporto, guidato dalla loro reciproca solitudine, si evolve. Questo percorso mi è piaciuto molto. Lei arriva a mettere in discussione tutto ciò che le è stato insegnato, mentre lo spirito scopre che l’orrida monaca non è così tanto male arrivando a far cambiare la visione che Artemisia ha di se stessa. 

La gente crede possa essere la reincarnazione di una Vespertina, una sacerdotessa e una santa in grado di maneggiare le antiche reliquie di quinto livello, ma la ragazza non si sente per niente degna di tale fiducia e cerca di destreggiarsi in questo suo mondo pieno di misteri, segreti e magia. 

Tra i suoi antagonisti c’è il confessore Leander, una figura ambigua che la metterà a dura prova. Ma attenti alle apparenze che possono ingannare.

Il libro inizia lento ma poi migliora tantissimo e ti cattura. I particolari vengono svelati piano piano per mantenere un senso di mistero e intrigo. Stranamente non c’è una storia d’amore tra nessuno dei protagonisti. L’autrice sceglie di concentrarsi interamente sulla trama e sulla crescita di Artemisia e non so dire se questo sia un bene o un male, probabilmente avrebbe stonato nel mondo cupo che ha creato. 

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