Recensione: Spotlight Game di Marguerita P. Alton

Spotlight Game di Marguerita P. Alton è il primo volume della serie sport romance The Bianchi Family edita dalla PubMe.

“Amore mio, siamo entrambi rotti, ma i nostri pezzi si stanno incastrando come se fossimo un unico puzzle. Perché con te ho ricominciato a respirare, perché con te ho ricominciato a sperare. Ti prometto che ti proteggerò sempre, che sarò la tua roccia, il tuo porto sicuro quando ne avrai bisogno… Io con te sono rinato.”

I Bianchi sono una famiglia di sportivi, a iniziare dal patriarca Andrea, ex giocatore di basket. Il figlio maggiore Stefano ha seguito le sue orme e adesso è l’ala piccola dei Boston Celtics, Giovanni invece gioca a Hockey a Toronto e poi c’è lei, la piccola di casa nonché campionessa italiana di nuoto, Silvia.

Dopo un doloroso tradimento da parte dello storico fidanzato, decide di trasferirsi da Roma a Boston per cercare di dare una svolta alla sua vita e rimettere insieme i pezzi del suo cuore spezzato. Si ritrova catapultata in un mondo nuovo in cui gli atleti professionisti sono osannati come delle vere star. 

Va a vivere con Stefano e comincia un tirocinio come procuratrice sportiva presso la società di Roger Miller, un amico di famiglia. Tra gli atleti che deve seguire c’è Joe Turner, quarterback dei New England Patriots, un ragazzaccio che sta rischiando di perdere la carriera e lo status di idolo sportivo a causa degli scandali in cui è perennemente coinvolto. 

Per ripulire la sua immagine e fermare la sua autodistruzione, la società decide di inscenare un finto fidanzamento tra Joe e Silvia. 

Piano piano, i due ragazzi si avvicinano, scoprono quali sono i reali motivi che hanno spinto Turner a comportarsi in quel modo e ciò che era nato come una finzione si trasforma in qualcosa di più profondo. Trovano conforto l’una nell’altro, rimettendo insieme i loro pezzi. Purtroppo, però, i fantasmi del passato incombono, minacciando di distruggere la loro fragile connessione.

Tra partite di football e gare di nuoto, entrambi dovranno sconfiggere i loro demoni interiori se vogliono avere un futuro insieme. 

“Piccola, non sai quanto può essere dannoso il mio buio, perché potrebbe inghiottirti. Ma so che tu mi ami, e io sono pronto a combattere con le unghie e con i denti per noi. Perché tu sei riuscita a vedere al di là del personaggio pubblico, del “quarterback famoso”… Perché tu sei la mia persona, quella che sta tirando fuori il meglio di me ogni giorno. Voglio svegliarmi ogni mattina e addormentarmi ogni sera con te accanto, ti seguirei in capo al mondo rinunciando anche alla mia carriera, pur di farti felice. Vorrei dirti tutto questo, ma l’unica cosa che riesco a fare è stringerti a me e baciarti come se non ci fosse un domani.”

La storia potrebbe sembrare bella e appassionante, e in certo senso lo è. Purtroppo però è stata scritta in modo piatto e senza dare profondità ai personaggi. L’amore, il perdono e la rinascita sono i protagonisti, ma non ho provato emozioni nel leggere le vicissitudini di Joe e Silvia. Poca commozione, poca empatia. 

Sembra il riassunto di un libro, con dialoghi poco brillanti e scene che si susseguono una dopo l’altra in un piattume generale. Il finale con il plot twist che avrebbe dovuto creare tanto pathos… puff, trattato in poche pagine. 

Salvo soltanto i bei legami familiari degli iperprotettivi Stefano e Giovanni e degli amici del college di Joe che gli sono stati sempre vicini. 

Spero che la storia sugli altri fratelli Bianchi sia sviluppata meglio. 

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