Royal Collision è il terzo volume di Royal Series, un progetto nato dalla penna più autrici, scritto da Martina Pirone.
“Non mi piace ammettere a voce alta di avere paura. Ho la stupida convinzione che, nascondendo le mie insicurezze, gli altri non possano toccarle, giudicarle, usarle contro di me, perché non sono insensibile, raccomandata o stronza come fanno credere i giornali.”
Eccoci di nuovo a Willow Palace. Questa volta ad aprirci le porte è il principe Austin McLochlan, il secondo in linea di successione al trono di Fiann. Non gli interessa la Corona, fosse per lui starebbe sempre in mezzo ai boschi e alla natura mettendo a frutto gli insegnamenti della sua laurea di biologo. Però suo padre il re è morto e deve tornare a palazzo a vivere una vita che non sente più sua, non può abbandonare la famiglia proprio in questo momento di incertezza.
Anche se significa rivedere la donna che ama e che non è mai riuscito a togliersi dalla testa. Lei ora lo odia dopo che è stato costretto a lasciarla.
Lei è il nuovo Primo Ministro Reya Munster Romero, la più giovane con quel ruolo che è stata scelta dal re in persona poco prima che morisse. Nessuno si aspettava la sua nomina, ha tutti contro e deve lottare con le unghie e con i denti per fare vedere di che pasta è fatta. È abituata a combattere, prima per entrare nell’accademia militare in cui era l’unica donna e dove è diventata un soldato della Guardia Reale, posto in cui ha lasciato parte della sua vera anima, poi quando è entrata in politica e ora si ritrova in mano un regno in crisi.
Il loro amore non ha mai potuto vedere la luce del sole e adesso rivedersi riapre vecchie ferite che non si erano mai chiuse del tutto. Cosa sceglieranno di fare? Seguire i loro sentimenti che non riescono più a nascondere o pensare solo al dovere per salvare il paese?
“Avevo bisogno di ritrovare il mio alleato. Il mio amico. Volevo tornare a quel momento in cui speravo che l’amore trionfasse.”
Anche Royal Collision ripercorre lo stesso spazio temporale degli altri due romanzi, utilizzando il POV dei due protagonisti e alternando il presente con i momenti del passato in cui conosciamo come è nato e cresciuto l’amore clandestino di Austin e Reya tra le mura della FMA dove non esistono differenze sociali.
Questo principe è finora il mio personaggio preferito: è dolce, sensibile, premuroso, sempre disponibile a prendersi cura di tutti. Protettivo fino all’inverosimile con chi ama ed è quasi l’unico che riesce a tenere testa a Reya, militare integerrima fuori e amante della cavalleria e del romanticismo dentro.
Non ce la fanno proprio a restare lontani, sono due calamite che si attraggono, combattuti tra ciò che devono fare e ciò che vogliono davvero. Essere costretti a lavorare fianco a fianco per il bene del regno non aiuta per niente.
“Ma io non posso. Non riesco a non guardarla. Con amarezza, con malinconia, con rabbia, con bramosia. Lei è la mia calamita e io sono il suo fottuto pezzo di metallo.”
Piano tutte le maschere cadono e le ferite dell’anima vengono curate. Reya non è la solita donzella in pericolo che deve essere salvata da un principe, è un soldato e può farcela da sola, ma si renderà conto che insieme funzionano meglio. Austin dal canto suo finalmente decide di fregarsene, smettere di essere il burattino degli altri e prendersi ciò che vuole.
Inoltre facciamo un altro passo avanti nul mistero della morte del re e altri tasselli si aggiungono al puzzle generale, anche se la soluzione è ancora lontana. Sono curiosa di sapere chi saranno i protagonisti degli altri tre libri oltre ai membri della famiglia reale e quale sarà il loro ruolo in questa storia.
La scrittura di Martina è scorrevole, non annoia e non si perde in fronzoli che potrebbero distrarre.
