Recensione: Re di spade e sangue di Scarlett St. Clair 

Re di spade e sangue. King of Battle and Blood è il primo volume della serie dark fantasy Adrian X Isolde di Scarlett St. Clair. 

“Tutte le stelle del cielo non brillano quanto il mio amore te.”

“Il passero è un uccellino conteso da tante prede, ma è furbo, e pieno di risorse, ed esce sempre vincitore”

In questa storia abbiamo da una parte Isolde, la principessa che sogna di regnare da sola, una guerriera indomabile che non esita a combattere per ciò che vuole, e, dall’altra, colui che considerano un mostro che sta conquistando con il suo esercito tutte le Nove Corone di Cordova: lo spietato Re di Sangue dei vampiri, Adrian. Quando lei deve sacrificarsi per il suo popolo, sposandolo in cambio della resa e della pace, è tormentata perché vorrebbero che lo uccidesse la prima notte di nozze. 

Ma il destino gioca a suo piacimento e Isolde pensa a tutt’altro che ad assassinare suo marito. Una passione divorante e incontrollabile l’assale. Non aiutano la vicinanza durante il lungo viaggio verso la sua nuova casa, i traditori, gli avversari e i pericoli contro cui si trovano a combattere li avvicineranno molto. 

Tutte le certezze di Isolde vacillano e, man a mano che scopre la verità, l’odio si trasforma in amore. Soprattutto dopo che gli amici diventano nemici e viceversa.

Streghe e magia, vendette e tradimenti, vampiri e mostri di ogni genere, malattie terribili, un cielo rosso che nasconde il sole. Uomini che vogliono la libertà dal tiranno e un re che vuole la sua vendetta. 

Questo è in sostanza Re di spade e sangue, il primo volume di una trilogia. Ci viene presentato questo mondo in preda al caos, in cui la magia è vista come una cosa negativa, da estirpare, dove esistono dee da venerare che incarnano i vari aspetti della vita, ma anche mostri da uccidere… e non sempre sono i vampiri come si crede. 

I particolari della storia vengono dipanati piano, forse troppo, per poi esplodere nel finale. Lo stesso vale per i sentimenti di Isolde: il senso di colpa per ciò che prova per Adrian e che non dovrebbe provare compare all’improvviso. L’ho trovata insopportabile, viziata e, a volte, petulante. Non mi piace proprio anche se è forte, decisa e con dei buoni valori. 

Adrian, invece, è meraviglioso, non è l’uomo sanguinario che lei crede, aiuta il suo popolo e lo difende dai pericoli. E ciò che nasconde è un qualcosa che ti lascia senza fiato: è riuscito a sopportare una maledizione che ha cambiato il mondo, nata dal patto con una dea, per proteggere un amore che trascende il tempo. 

“Sei la mia luce”, disse. 

“E tu la mia oscurità”, replicai.

La lettura scorre veloce e la storia dei conflitti nati da un matrimonio forzato si trasforma in un racconto sulla possibilità di scegliere ciò che è meglio per se stessi senza curarsi di quello che pensano gli altri. 

Consigliato a chi ama i fantasy, i vampiri e la magia. 

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