Recensione: Non è un paese per single di Felicia Kingsley

Non è un paese per single è un libro di Felicia Kingsley, uscito tre anni fa e che presto diventerà un film. 

“Se dev’essere per sempre, voglio che sia con una che non ha paura a iniziare una discussione; che, anziché darmi ragione a tavolino, abbia voglia di litigare pur di difendere il suo punto di vista; una che mi faccia voglia di svegliarmi ogni mattina per sapere cosa mi dirà.”

Siamo a Belvedere, nel Chianti, un piccolo borgo sulle colline toscane, ricco di vigneti e uliveti. In questo paesino in cui tutti sanno tutto di tutti, lo sport preferito delle comari è quello di accoppiare chi è ancora single. Immaginatevi quindi il fermento che suscita l’arrivo dello scapolo inglese Charles Bingley, il nipote del defunto conte Ricasoli, che sta per entrare in possesso della tenuta Le Giuggiole, e del suo ricco e affascinante amico Michael D’Arcy. 

“Una credenza universalmente condivisa è quella per cui un uomo scapolo in possesso di un’ampia fortuna debba essere in cerca di una moglie. Non siamo nell’Hertfordshire e non è il 1812: Belvedere in Chianti è un paesino di tremiladuecento abitanti al confine tra le province di Firenze e Siena ed è il XXI secolo. O meglio, così dicono i calendari, ma da certi discorsi non sembrerebbe.”

A Elisa Benetti invece non interessa minimamente questa caccia al marito. Lei conosce dall’infanzia i due giovani, sin da quando passavano insieme le estati nel casale dove ora vive in pianta stabile con la figlia tredicenne Linda, la madre Mariana e la sorella maggiore Giada e si occupa con tanta passione della vigna e della produzione del vino. La sua preoccupazione è rivolta a cosa ne sarà della tenuta, il cui futuro è ancora incerto. 

Elisa e Michael erano compagni inseparabili di marachelle, ma adesso sembrano essere cambiati molto, tanto da arrivare a essere quasi due nemici. Le loro vite hanno seguito vie molto diverse, facendoli collezionare un segreto dopo l’altro ma che ora è sempre più difficile nascondere. I due, tra un bicchiere di Chianti e l’altro, succulenti manicaretti ed equivoci, finiranno per fare i conti con sentimenti molto forti. 

Non è un paese per single è una commedia romantica divertente, frizzante e leggera, una rivisitazione in chiave moderna di Orgoglio e Pregiudizio.

La storia è raccontata alternando il punto di vista in prima persona dei due protagonisti principali (che io preferisco di gran lunga rispetto all’uso della terza). Questo permette di capire molte delle scelte che hanno fatto, anche se a volte li avrei presi a sberle. 

“Resta finché non è finita la vendemmia: studia la tenuta, guarda quello che facciamo e cerca di capire se siamo un buon investimento… Solo e soltanto allora proporrai a Charles se vendere o no.” 

L’evoluzione dei personaggi è ben delineata: Michael da spocchioso e arrogante interessato solo agli affari, si fa conquistare dal fascino delle colline toscane e soprattutto da Elisa, riportando alla luce lo spensierato e dolce ragazzino di un tempo. Lei, d’altra parte, ha dovuto mettere da parte i suoi sogni quando l’imprevisto chiamato Linda è arrivato nella sua vita. Non ha avuto paura del duro lavoro, preferisce sporcarsi le mani piuttosto che dipendere da un uomo. I nostri eroi, dopo sofferte decisioni e chiarimenti, arriveranno a capire che si vive una volta sola e vale la pena rischiare tutto per raggiungere la felicità, anche ricominciando tutto daccapo.  

“Viviamo in un mondo dove un padre che non riconosce i propri figli un assente, ma se una madre serve ai bambini un sofficino riscaldato per cena, dopo quattordici ore di lavoro, perché non è riuscita a fare la spesa, va denunciata ai servizi sociali. Finché la società non riconoscerà che essere genitori una responsabilità di entrambi, ci saranno sempre ragazze che come me vanno a letto vergini e si svegliano puttane, che partoriscono sole che allevano i figli di nessuno mentre il padre, sempre santo con tutti gli oneri e nessun onere, vive la sua vita come se nulla fosse”.

Il libro fila via che è una meraviglia, è ricco di ironia ed episodi che fanno davvero ridere, non solo sorridere. Gli abitanti del paese sono dei cartoni animati viventi che mettono in scena momenti leggeri e spassosi a cui anche il dialetto toscano ha detto una grossa mano.  

Grazie Felicia per questo ennesimo romanzo che ci ha regalato emozioni, sorrisi e momenti di piacevole spensieratezza. Da leggere assolutamente.

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