Recensione: Butcher & Blackbird di Brynne Weaver

Butcher & Blackbird è il primo volume della serie dark comedy romance scritta da Brynne Weaver e tra i più chiacchierati del Booktok

Questo era uno dei romanzi più chiacchierati del Booktok da non so quanto tempo. Insomma, chi non vorrebbe sapere cosa combinerebbero due serial killer che provano attrazione l’una per l’altro? Beh, io, così dopo avere letto i trigger warning, mi sono decisa a iniziare questa dark rom-com.

La storia inizia con il botto, un cadavere, una gabbia e la nostra eroina imprigionata all’interno. Non proprio una circostanza di cui andare fieri e la situazione non migliora quando nella stanza entra Butcher, il migliore assassino di Boston. Un bel fustacchione alto e muscoloso, che alla vista della povera Sloane rinchiusa in una scatola di metallo, boom, si innamora perdutamente. Per paura che sparisca per sempre e resti un ricordo indelebile nella sua memoria, la convince ad accettare una sfida annuale in cui si contenderanno la stessa preda. 

La cosa va avanti per diversi anni, mentre gli unici contatti tra di loro sono gli sporadici messaggi che si scambiano. Eppure riescono in quelle poche righe a scalfire la corazza dell’altro e a occuparne il cuore. 

Più parliamo, ridiamo e giochiamo, meno riesco a immaginare la mia vita senza di lui. Però ho una paura fottuta. Ho più paura di desiderare qualcosa che vada oltre l’amicizia che di qualsiasi altra abbia mai fatto nella mia stramba vita non convenzionale.

Pian piano sveleranno parti della loro vita che non mostrano a nessuno, eventi che li hanno portarti a diventare ciò che sono. 

Non c’è granché che mi spaventi, come se quella sensazione fosse offuscata. Allora perché mi sento così? Perché l’idea mi fa arroventare la pelle, sudare i palmi e martellare il cuore?
Be’, in realtà lo so.
Perché mai nessuno, tranne Lark, è rimasto. Nemmeno i miei genitori.
E se fosse perché io non ne valgo la pena?

Sono sinceramente rimasta delusa da Butcher & Blackbird. La parte “commedy” esiste solo per Rowan: è un burlone impenitente, sempre pronto a far battute, ma con il progredire della storia diventa troppo. Il dark, se non fosse per le scene cruente delle uccisioni e la violenza di un paio di scene, non tocca quasi per niente l’anima dei due protagonisti, e io me ne aspettavo parecchia da due SK. I protagonisti si rivelano essere due cuori di panna che, a causa di brutte esperienze, si sono autoproclamati paladini della giustizia (a modo loro). Due piccoli orsetti bisognosi di affetto e di essere visti e compresi. 

Probabilmente mi aspettavo tutt’altro, ma Brynne Weaver mi ha perso con l’instant love a pagina 1… Rowan è un golden retriever, un tipo solare, divertente (o almeno crede) con la fissa per il seno della protagonista, mentre Sloane è l’esatto opposto, taciturna, asociale. Purtroppo però la loro caratterizzazione ha la profondità di una pozzanghera, tutto resta in superficie e questo rende difficile empatizzare con loro e il loro passato. 

Mi sono davvero annoiata, i due non fanno scintille. Non c’è tensione, non capisco neanche come sono finiti assieme. Brynne Weaver aveva una buonissima idea tra le mani che ha deciso di buttare alle ortiche. Tanto potenziale sprecato.

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