My Omega’s baby è un racconto autoconclusivo che però ci introduce alla serie Bodyguards and babies, in America è uscito nel 2017, ma da noi solo in questo mese. Ammetto che sia il mio primo Mpreg, nessuno spoiler, è scritto nelle “avvertenze” perciò non sapevo bene come e cosa avrei pensato in merito.
Wyatt Smith (ho sghignazzato a lungo, lo ammetto) è l’Alpha e Blade Carr è l’Omega. Entrambi sono guardie del corpo anche se per agenzie diverse, i due si detestano, non si capisce il motivo e si fanno scherzi stupidi appena capita l’occasione. Sfortuna vuole che Wyatt abbia fatto arrabbiare un russo che ora lo vuole morto e incredibilmente, nonostante lavori in una delle due più importanti agenzie di bodyguard, viene invece affidato alla concorrenza sotto la cura niente di meno che di Blade, ok, boh, domande ne abbiamo?
La convivenza a primo impatto è esattamente come si può immaginare, battute, litigi e notti insonni a digrignare i denti. Solo la prima in realtà, la seconda le cose cambiano, la terza… boom pregnant, letteralmente. Ok era pessima, ma ho dovuto, perdonate la mia idiozia.
Intanto la madre di Wyatt è preoccupata che tra loro possa accadere qualcosa, è molto criptica al riguardo, ancora di più quando il figlio quarantenne le racconta tranquillamente di aver passato una notte indimenticabile con il tipo che odiava più al mondo. Ah, Alpha e Omega sono bisex quindi si salta tutta la storia dell’ommiddio devo fare coming out e roba assurda simile.
Saputo questo la mamma finalmente si decide a parlare e racconta che tanti anni prima le donne del clan non riuscivano a portare a termine la gravidanza e che la natura aveva sopperito facendo nascere degli Omega che indipendentemente dal sesso potevano rimanere incinti. Erano molto rari con delle peculiarità inconfondibili, il colore azzurro ghiaccio degli occhi e una voglia sul fianco, incredibilmente specifica la signora, certo poteva anche dirlo prima del fattaccio, ma va beh.
I due affrontano quello che immagino sia una reazione normale a una circostanza che di normale non ha niente.
Il russo arriva, cerca di farli fuori, fallisce.
Vanno così a stare in una struttura in montagna dove Blade sarà assistito per il parto e poi decideranno se diventare o meno una famiglia.
Questa è la storia, ok, l’uomo incinto non mi ha sconvolto, trovo però che il world building non sia stato ben curato, direi per niente. Non c’è modo di affezionarsi ai personaggi, non si ha la possibilità di comprenderli, di gestire le emozioni che una situazione così al limite comporta. Non si riesce a stare dietro ai cambi di umore dei due. E il presunto villain? Solo un tipo messo lì a caso con una motivazione stupida, che serviva solo ai fini della trama.
Mi spiace, aveva un discreto potenziale, ma si è perso nella fretta.
