All’inferno e contenti è il primo volume della saga Patto Infernale, cercavo una lettura leggera e fresca, che dire a volte “chiedi e ti sarà dato”, funziona.
Il libro si divide in due parti, quella ironica e dissacrante e quella seria e introspettiva, ma partiamo con calma. Zoe e la sua amica Taylor a tredici anni sono assolutamente convinte che se non troveranno un uomo potrebbe essere la fine, si danno un limite, i malefici venticinque anni e come pensano di risolvere? Facile: un bel tomo di magia a portata di mano, una seduta spiritica e boom ti trovi un fidanzato demoniaco.
Trascorrono gli anni, la bravata di quella sera resta proprio quello: una sciocchezza, nessuna delle due pensa più alla cosa, ehhhh, ma l’hanno fatta e così al suo compleanno, sorpresa, un demone di due metri, bellissimo e poco entusiasta si presenta alla ragazza.
Da qui parte tutta una serie di equivoci, e ti ritrovi a sorridere per la storia, insomma Zoe non è cieca e Azazel è decisamente figo, certo tutta la parte tecnica del dover vivere all’inferno non è esaltante, ma… non si può avere tutto no?
ll suo sorriso prometteva peccato e seduzione. Stringendomi più forte, dispiegò le sue possenti ali e ci proiettò nel cielo, diretti verso l’inferno.
Zoe è decisamente una di noi, impacciata, sfacciata, con la battuta sempre pronta che però immancabilmente le si ritorce sempre contro, se c’è da fare una figura di melma, nessun problema, le vengono naturali… appunto una di noi.
All’inizio la vita alla corte di Azazel non è certo una passeggiata, immaginate una normale convivenza con tutti i problemi che potreste avere se nel ripostiglio e in cantina ci sono anime dannate che urlano h24, ma ci sono anche cose carine, infatti la famiglia del nostro demone si rende subito degna della nostra simpatia. La sorella Azmodea, il nipote Mammon, i mezzi demoni con Caleb, ma il pezzo meglio della situazione resta in assoluto Mephistopheles, il sistema antincendio della tenuta, uno strano incrocio gatto-pipistrello che elargisce la sua bava appena si verifica un incendio, è anche molto di più, ma perché rovinarvi la sorpresa?
Anche l’albero genealogico del bellissimo demone non è da sottovalutare, ma anche qui… io non parlo!
Tornando all’inferno le regole da imparare sono molte, a iniziare dal suo ruolo, Zoe infatti non può dire di essere la moglie di Azazel e lui che ha perso la testa per lei da prima del suo compleanno, la ragazza agli occhi dei più è un mero animaletto domestico.
Azazel incarna il classico demone puro e cattivo, ma non inganna nessuno, se non altro non noi e neppure Zoe e un giorno alla volta i sentimenti si fanno più intensi anche se i due non osano confessare nemmeno a loro stessi la verità dei fatti.
Tutto però precipita quando dovranno organizzare un salvataggio, rubare un’anima da un altro regno dell’inferno, il più pericoloso sia da un punto di vista fisico ma molto di più da quello psicologico per Az. Sarà proprio alla fine di questa avventura che entrambi daranno voce a ciò che li lega e sarà l’input per il prossimo libro, spero.
La storia come ho detto mi è piaciuta molto, alterna momenti leggeri a litigi potenti che finiscono irrimediabilmente in altri pieni di sesso, coccole ma soprattutto confidenze, le quali ci permettono di esplorare e conoscere il background dei protagonisti.
Non avevo mai letto niente di Nadine Mutas, direi che per la mia iniziazione non avrei potuto scegliere meglio e magari quando mi conoscerà mi dirà il titolo del libro che potrebbe portarmi il mio personale e bellissimo demone.
